mercoledì 4 agosto 2010

Storie di vita vissuta (da altri) - Dedicata a chi dice che cambiare pannolini è una passeggiata!

EPISODIO 1: “ASILO NO!”

TRATTO DA UNA STORIA VERA

Chiara esce di casa al mattino presto. Sono le 7.40 quando infila le chiavi nello sportello della macchina per avviarla e arrivare prima all’asilo e poi in ufficio.
Si accorge di aver dimenticato il portafoglio in cucina: “Dannazione!” esclama tra se e se.
Francesco, che le tiene ancora la mano, comincia a fare i capricci: tra lagne e piagnistei, moccolo al naso e grida disperate, dichiara: “ASILO NO!!”.
Chiara “fa finta” di non sentire, e se lo “tira dietro” mentre percorre le 3 rampe di scale per rientrare in casa a recuperare il portafoglio.
Di li a poco il dramma.
“ASILO NO!!!” Francesco si “piantona” sull’ultimo scalino prima del pianerottolo, a pochi passi dalla pedana d’ingresso.
Un piccolo sacco di patate, un sasso ancorato al terreno, un paletto piantato nella terra. “Maledetta forza di gravità!” quasi impreca Chiara.
Le urla rimbombano nel corridoio mentre la signora Maria, vicina curiosa, già assiste alla scena dallo spioncino della sua porta.
“MAMMA ASILO NO!”continua Francesco la sua battaglia per la libertà.
Chiara tenta inutilmente di “sedare” questa piccola rivoluzione improvvisa, rassicurando il bambino in tutti i modi possibili.
Nel frattempo tenta di avvicinarsi alla porta.
La mano di Francy è simile ad una ventosa di un polipetto adirato.
“ASILO NO! ASILO NO!” è divenuto lo slogan del bambino.
La mamma non trova altra scelta che trascinarlo fino alla porta: sono le ore 7.55.
Chiara evita di parlare per non dare troppo spettacolo ai vicini che, con la scusa di scuotere la pedana, si sono ormai tutti riversati nel pianerottolo.
“Mai che qualcuno voglia darmi una mano…” sempre tra se e se la povera madre inerme.
Finalmente riescono entrambi ad entrare in casa dopo che i pantaloni di Francesco hanno pulito ormai l’ingresso di casa.

Il portafoglio non è in cucina. “Miseria!” Chiara sembra al limite, non fa in tempo a voltarsi per cominciar a cercarlo che il piccolo si è già allegramente fiondato di fronte alla televisione dimenticata accesa: i Teletubbies sono in onda da qualche minuto.
Chiara approfitta della calma.
Corre in camera da letto, in bagno, nello stanzino e in salotto. Ma le sue ricerche risultano vane.
Dalla cucina intanto si odono rida e parole incomprensibili pronunciate a ritmo di musica: la pubblicità dello stracchino del “Nonno Nanni” colpisce per l’ennesima volta l’ilarità di Francesco che viene così rapito dall’allegro formaggino che scorazza libero nel cielo sopra fattorie e campagne sconfinate.
Chiara sorride. Quella pubblicità fa impazzire anche lei, sebbene in situazioni diverse da quelle: sono le ore 8.12.
“MAMMA! QUI!” Francesco vuole la mamma accanto per cantare la sigla dei Teletubbies che sono intanto ritornati in onda.
“Canta Francy che intanto la mamma cerca il suo portafoglio!” lo incoraggia dal balcone (era rimasto l’unico posto in cui poter guardare).
“MAMMA! QUI!” continua Francesco.
“Ci rinuncio!” sfinita Chiara si rassegna.
Velocemente carica Francy “in spalla”, spegne il televisore, chiude la porta, scende le scale, saluta la signora Maria, schiva il postino e riapre la macchina.
“ASILO NO! ASILO NO! ASILO NO!!!”
Chiara con un solo sguardo fulmina il figlio impedendo alle sue lacrimucce da coccodrillo di scendere dagli occhietti furbi.
“asilo no…” continua lo stesso a sussurrare Francesco mentre ammira i colori del suo nuovo zainetto.
Sono le 8.23.
Il tempo è poco per le diverse tappe da fare. Chiara carica il “pupo” sul seggiolone posteriore, lo cintura per benino e si mette alla guida.
Velox e limiti di velocità non vengono sbadatamente rispettati dalla mamma nervosa, ma la paletta bianca e rossa del carabiniere sul lato destro della strada non possono non esser considerati. Una brusca frenata mentre la cintura viene infilata. Francesco sembra divertito.
“E che ca…” Chiara si arrende alla “giustizia”.
“Non crede di aver un tantino esagerato col piedino dell’acceleratore?” chiede l’ufficiale che si avvicina alla vettura.
Chiara apre il finestrino e sorride imbarazzata.
“Patente e libretto per cortesia” prosegue senza accorgersi della cintura slacciata.
Chiara apre il cruscotto. Un mondo magico le si para davanti. Pupazzetti, caramelle colorate e stelle filanti escono d’improvviso da quel piccolo nido polveroso.
“MAMMA QUI! MAMMA QUI!” urla Francesco.
“La mamma è impegnata con questo signore, stai buono un attimo.” Gli risponde in preda ad un ennesimo attacco di nervi.
“MAMMA QUI! ASILO NO! MAMMA QUI!” alza la voce.
“Che bambino vivace!” ironizza il carabiniere.
All’improvviso un flash. Il portafoglio?
“Merda!” finalmente esclama Chiara. (tra se e se)
“Allora signorina? Patente e libretto. Siamo ancora a letto stamattina?” si irrita cosi il carabiniere.
“A letto? Secondo lei con queste urla posso essere ancora a letto? Ecco il libretto, se ha ancora un attimo le consegno anche la patente…” risponde Chiara scherzando.
L’ufficiale non sembra divertito, afferra il libretto e ritorna verso la volante blu per registrare i dati.
“MAMMA QUI!!!” Francesco ricomincia a piangere.
“Francesco… basta! Ti ho detto che sono impegnata! Porta pazienza, finisco qui e poi ti porto all’asilo. Sai che bisogna andarci! Se fai il bravo magari ti vengo a prendere prima e ci andiamo a mangiare un bel gelato, va bene? Ma adesso calmati un attimo!” cede sfinita Chiara.
“MAMMA QUI!” Francesco si tira il cappuccio della felpa mentre continua a piangere.
“Ma cosa c’è? Cos’hai ancora? È freddo Francy, devi tenere la giacca! Adesso te la slaccio ma poi smetti di piangere!”.
Chiara si avvicina a Francesco, sistema il cappuccio e… miracolo! Il portafoglio!
Chiara sembra incredula. Toglie veloce il portafoglio dal cappuccio di Francesco che finalmente ride contento.
“MAMMA! BELLA!” Sembra quasi prendere in giro, ma almeno non piange più!
Il carabiniere è di ritorno.
“Allora? L’abbiamo trovata questa patente?”
“Ecco qui! Sa… i bambini! Hanno la mania di nascondere tutto quanto!” cercava di evitare così una multa.
“Guardi signorina, vada. Per questa volta lasciamo stare tutto quanto, abbiamo perso già abbastanza tempo!” conclude il carabiniere irritato da tutta la situazione.
Ore 8.45. Chiara finalmente riparte.

“BRAVO FRAN..ECO! PEO’… ASILO NO!”.

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